Il 16 dicembre 2024, Brescia si è raccolta nel ricordo delle vittime della strage di piazza Arnaldo, avvenuta 48 anni fa. Una commemorazione intensa e partecipata, che ha visto la presenza di numerose autorità civili e militari, insieme ai parenti delle vittime e a una folta rappresentanza della cittadinanza. L’evento ha ribadito con forza la necessità di mantenere viva la memoria di una delle pagine più dolorose della storia italiana, simbolo di un periodo di violenza e terrorismo che ha segnato il nostro Paese.
Tra i momenti più toccanti della mattinata, l’omaggio teatrale curato dal gruppo dell’Istituto “Abba Ballini”, un esempio di come le giovani generazioni possano contribuire a costruire un ponte tra passato e presente. Gli studenti hanno dedicato una lettura sentita e rispettosa alla memoria di Bianca Daller Gritti, docente bresciana e una delle vittime dell’attentato. Attraverso un testo poetico e riflessivo, hanno ripercorso la figura umana e professionale della professoressa, ricordandone il rigore educativo e l’umanità.
La performance ha offerto anche una profonda riflessione sull’importanza di tramandare il ricordo di eventi come la strage di piazza Arnaldo. L’eco delle loro parole ha riempito la piazza, commuovendo i presenti e riaccendendo un sentimento di solidarietà e di impegno a difesa dei valori democratici.
L’evento ha ospitato un momento di raccoglimento e la deposizione di una corona d’alloro in piazza Arnaldo. Un gesto simbolico, accompagnato dalle note di un silenzio che ha risuonato come un richiamo universale alla consapevolezza storica e all’impegno verso un futuro migliore.
La memoria come seme per il futuro
La lettura del gruppo teatrale dell’Abba Ballini ha rappresentato un esempio concreto di come le scuole possano giocare un ruolo fondamentale nel mantenere vivo il ricordo di eventi tragici come quello del 1976. In un momento storico in cui il rischio dell’oblio è sempre presente, iniziative come questa dimostrano che la memoria non è solo un’eredità da custodire, ma anche un valore da trasmettere alle nuove generazioni, affinché diventi strumento di crescita e di costruzione collettiva.
Laura Fenaroli